DisComPoSE ha partecipato al Curso internacional de estudios mediterráneos, un corso estivo organizzato dal Dipartimento di Storia e Archeologia dell’Università di Barcellona che si è svolto dal 5 al 9 settembre.
La Summer School, giunta alla sua seconda edizione, è rivolta a dottorandi e giovani ricercatori interessati ad approfondire alcuni aspetti della storia politica ed economica delle città mediterranee e soffermarsi sugli elementi di continuità e rottura tra il tardo medioevo e la prima età moderna.
Il tema di quest’anno è stato Las ciudades y sus recursos. Agentes y espacios de la política y de la economía (siglos XIV-XVII). Le lezioni, tenute da docenti e ricercatori di diverse università e centri di ricerca spagnoli, italiani e francesi, sono state strutturate attorno a cinque temi principali: la rete dei consolati, la diplomazia urbana, gli agenti di commercio, la risposta ai disastri naturali e il patrimonio architettonico e documentario relativo alla storia politica ed economica delle città.
Il gruppo DisComPoSE ha guidato le riflessioni del giorno 9, con una sessione dal titolo Disastri naturali e politica urbana. Domenico Cecere ha aperto i lavori illustrando le diverse percezioni delle calamità nelle società della prima età moderna, e spiegando come esse abbiano condizionato gli assetti sociali e culturali, e influenzato comportamenti collettivi e pratiche sociali.
Alfredo Chamorro ha strutturato il suo intervento sulle politiche di gestione e prevenzione del rischio sulle coste marittime prendendo in considerazione come caso di studio le travagliate vicende legate alla costruzione del porto di Barcellona tra il XVI e il XVII secolo. Attraverso la presentazione di fonti testuali e visuali di età moderna, Milena Viceconte e Beatriz Álvarez Garcìa hanno mostrato l’articolazione delle pratiche rituali messe in atto negli spazi urbani all’indomani della catastrofe.
La giornata si è conclusa con la presentazione delle ricerche di neo-dottori di ricerca italiani e spagnoli, tra cui Annachiara Monaco che ha recentemente discusso una tesi di dottorato sulla rappresentazione linguistica e narratologica dell’eruzione del Vesuvio del 1631.
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