DisComPoSe ha partecipato alla conferenza internazionale Giovanni Antonio Nigrone «Fountaineer and Water Engineer»: Natural Philosophy, Technology and Hydrology at the Turn of the XVI Century, organizzata presso la Biblioteca Nazionale di Napoli nell’abito delle attività del Progetto H2020 ERC Water-Cultures. The Water Cultures of Italy,1500-1900, guidato da  David Gentilcore, professor of the University of Venice Ca’ Foscari.

Il 6 settembre 2022 Domenico Cecere ha analizzato le pagine del manoscritto di Negrone dedicate alla descrizione di terremoti ed eruzioni che hanno scandito la storia del territorio napoletano. Nel suo intervento intitolato I “segni” del terremoto. Storia naturale, astrologia e osservazioni empiriche nelle teorie sismogenetiche di Nigrone, ha messo in evidenza la particolare attenzione dell’autore alla geografia e all’idrografia dell’area partenopea. Il fontanaro descrive, in particolare, le manifestazioni più appariscenti e gli effetti disastrosi dell’attività sismica e vulcanica che interessa il territorio in cui visse, facendo ricorso ad autori antichi e moderni, a racconti raccolti in prima persona e all’osservazione diretta. Nel testo, perciò, narra di eruzioni vesuviane, di quella di Ischia, della nascita di Monte Nuovo e dei terremoti dalle conseguenze funeste.

Negroni si sofferma anche sulle caratteristiche delle fonti d’acqua sgorgate in seguito a tali fenomeni o da essi modificate. Dopo aver descritto alcuni terremoti ed eruzioni ed i loro effetti disastrosi sulle città, sui manufatti e sul paesaggio, si attarda in una rassegna critica delle principali teorie sismogenetiche, fino a illustrare quella che egli ritiene più plausibile, e a indicare i «segni» – vale a dire gli indizi, suggeriti essenzialmente dalla posizione degli astri – che consentirebbero di prevedere simili eventi estremi e «schivare i perigli» che ne derivano.

Cecere ha, dunque analizzato le posizioni di Nigrone alla luce della cultura naturalistica e astrologica del tardo Rinascimento e l’influenza che su di lui hanno avuto gli autori che hanno descritto e interpretato le grandi calamità del passato, più e meno recente.

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