La mostra on line Eruzioni di carta. Quattro secoli di stampa sui vulcani è il frutto di una collaborazione tra il personale scientifico e bibliotecario della Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institut für Kunstgeschichte e i componenti del gruppo di ricerca DisComPoSE. Un numero cospicuo di opere rare dedicate ai disastri naturali che hanno cadenzato la storia del Regno di Napoli nel corso dell’età moderna è oggetto di questa mostra digitale. Nel corso del 2022 vi corrisponderà l’esposizione di alcuni esemplari, a rotazione, nei locali dell’Istituto. Sebbene la bibliografia del Vesuvio incominci con la grande eruzione del 1631, i fenomeni vulcanici della Campania Felix romana non avevano smesso di attirare l’interesse di viaggiatori e ‘turisti sanitari’ lungo tutto il Medioevo e l’età moderna, conquistando un posto di rilievo all’interno delle guide e delle opere rivolte agli amanti delle antichità che si spingevano a sud di Roma. É, tuttavia, innegabile l’impatto culturale dell’eruzione del Vesuvio del 1631, che costituisce un vero e proprio spartiacque per la storia di Napoli e del suo territorio e segna l’avvio dell’attività continuativa della Montagna per i due secoli seguenti. Ad essa si rivolgono con interesse costante letterati, storici, artisti e viaggiatori, ai quali nel corso del Settecento si affiancano i naturalisti che gettano le basi per la nascita della geologia e della vulcanologia moderni. Le sei sezioni della mostra ripercorrono questa importante traccia tematica nell’editoria e nella cultura visiva europee dal XVI al XIX secolo. I volumi digitalizzati della mostra sono consultabili nella biblioteca digitale DLIB (per i link si rinvia alle singole schede). Tutti i testi sono in fase di trascrizione neurale con l’ausilio di Transkribus per consentire la ricerca testuale a chi vorrà in futuro cimentarsi con questo materiale.

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