Poesie d’amore e d’altri disastri (Carocci 2021) è un’antologia con commento curata da Antonio Perrone che raccoglie 70 poesie a tema catastrofico. Comprende i componimenti di 37 poeti napoletani che scrissero tra il 1632 e il 1695 e ripercorre le tre grandi catastrofi avvenute nell’Italia meridionale: l’eruzione del Vesuvio (1631), la peste (1656) e il terremoto del Sannio (1688). Partendo dal presupposto che la poesia sui disastri fosse largamente diffusa nel vicereame spagnolo di Napoli (si pensi anche alla Scelta di poesie nell’incendio del Vesuvio), questo studio mostra le ragioni letterarie e politiche di questo fortunato prodotto editoriale. Se, da un lato, i numerosi disastri che colpirono il Meridione nel XVII secolo avevano fornito materia succulenta a una poesia incentrata sul meraviglioso, dall’altro costituirono l’occasione per la Chiesa italiana e l’Impero spagnolo di veicolare le loro ideologie politiche. Questa antologia, infatti, risponde in modo particolare a due domande: perché la poesia lirica si occupa dell’attualità e a chi sono rivolti questi testi? Per raggiungere tale fine, Perrone illustra la storia e la geografia culturale del Regno spagnolo di Napoli, mostrando l’impatto di eventi catastrofici sulle strutture socio-culturali dell’epoca.
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