DisComPoSE ha ampliato la sfera di indagine sulle catastrofi determinate da eventi naturali. Nel convegno del 7 e 8 giugno Comunicazione, politica e gestione dell’emergenza nella Monarchia ispanica. Secoli XVI-XVIII sono emerse interessanti dinamiche di trasformazione delle forme e dei contenuti della comunicazione che contraddistinsero i diversi ambiti territoriali e politici della Monarchia ispanica di Antico regime.
Al centro delle discussioni in queste due giornate di riflessione gli eventi eccezionali che turbarono la dimensione ordinaria delle comunità urbane e rurali. I relatori hanno rivolto l’attenzione non soltanto ai momenti di crisi determinati da terremoti, eruzioni, inondazioni, epidemie, ma anche da guerre, ribellioni e congiure. Durante queste emergenze si generavano nuovi conflitti, e quelli preesistenti riemergevano e si riconfiguravano. La comunicazione tra i governanti e i diversi attori istituzionali in questa realtà estremamente complessa rappresenta un fertile terreno di studio, in cui è possibile far dialogare competenze e metodi di differenti ambiti disciplinari, dalla storia alla storia dell’arte, dalla filologia alla linguistica.
Gli ospiti intervenuti hanno analizzato i caratteri della trasformazione dei canali e delle reti di informazione istituzionali ed extra-istituzionali in tempo di crisi per poi soffermarsi sulla circolazione delle informazioni e le catene di ordini esecutivi innescate dagli interventi delle istituzioni (secolari e religiose) in occasione delle calamità e degli altri eventi eccezionali. Al centro del dibattito anche i rapporti tra le autorità secolari e religiose nella gestione della crisi e le conseguenze dei mutevoli equilibri tra queste autorità sulla comunicazione. Ampio spazio è poi stato dato ai processi di rielaborazione e manipolazione delle informazioni durante e dopo l’emergenza e, in particolare, alla funzione esercitata dagli accorgimenti di tipo retorico, narrativo, stilistico, linguistico all’interno di questi processi di comunicazione. Ulteriore focus di grande rilievo sul rapporto tra segretezza e pubblicità dell’informazione nei momenti di emergenza.
La prima sessione della conferenza, presieduta da Massimo Rospocher, è stata dedicata agli strumenti e alle forme della comunicazione in tempo di emergenza. La seconda, presieduta da Giuseppe Marcocci e Manuel Herrero Sanchez ha permesso di concentrare l’analisi sui territori coloniali della Monarchia ispanica dal Sud America alle Filippine. Nella terza sessione, presieduta da Antonio Álvarez-Ossorio Alvarino, si sono esplorati i rapporti tra la comunicazione e le pratiche politiche, mentre nella quarta, presieduta da Anna Maria Rao, si è investigato il peso della religione nelle congiunture emergenziali e, nello specifico, la dimensione rituale e devozionale, il ruolo istituzionale della Chiesa cattolica e l’influenza politica dello Stato della Chiesa con i suoi rappresentanti diplomatici nelle capitali dei regni della Monarchia ispanica.
Le relazioni hanno suscitato grande interesse e avviato un vivace dibattito. Per questo motivo si è deciso che gli interventi, in forma rielaborata e approfondita, andranno a costituire i capitoli di un volume collettaneo che verrà sottoposto all’editore Peter Lang.
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