Che cos’è una stampa popolare? È la domanda rivolta dal gruppo di ricerca DisComPoSe al professore Giancarlo Petrella, che è stato del terzo appuntamento del ciclo di seminari Verba manent che ha avuto luogo il 5 maggio sulla piattaforma Teams. Il professore, che è docente di archivistica, bibliografia e biblioteconomia all’Università Federico II di Napoli, ha affrontato la questione del rapporto tra culture popolari ed egemoniche da una prospettiva particolare riflettendo sul modo in cui le questioni editoriali, materiali e commerciali relative ai testi popolari sono legate alla dimensione culturale.
Petrella si è soffermato sulle retoriche editoriali dei testi, sui supporti materiali, le strategie editoriali e tipografiche e ha riflettuto sul modo in cui questi aspetti rimandano sia alla costruzione di senso dei testi, sia alle modalità in cui i testi vengono fruiti – letti o ascoltati – da un pubblico molto eterogeneo. La densa lezione ha reso evidente come le disposizioni e le variazioni tipografiche hanno avuto un ruolo importante non solo nell’orientare la lettura e promuovere la circolazione di testi stampati ma anche nel contribuire a modificare le idee e le sensibilità del tempo.
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