Il progetto DisComPoSE ha partecipato alla 37° edizione della manifestazione Futuro Remoto organizzata a Città della Scienza.
L’incontro del 23 novembre, intitolato Ricerca Europea: condividere la passione con chi lavora ai confini della conoscenza ha fornito l’occasione agli studenti di conoscere di persona quattro ricercatori leader di progetti ERC: Domenico Cecere, P.I. di DisComPoSE, Roberta Marchetti, P.I. di Glycoswitch, Flaviana Di Lorenzo, P.I. di DebuggingLPS e Michele Petrone, ricercatore di European Qu’ran.
Numerose sono state le domande avanzate dai ragazzi. Hanno chiesto a Cecere, per esempio, perché dei ricercatori di discipline umanistiche s’interessino alle calamità naturali e quale sia il contributo che le scienze umane e sociali possono dare allo studio dei fenomeni naturali e dei loro effetti.
Nel suo intervento il professore ha spiegato come la ricerca storica permetta di superare l’ossimoro che dà il nome alla rassegna, gettando un ponte tra un passato sempre più lontano e un futuro che non riusciamo a scorgere.
Il richiamo tra i disastri naturali del passato e del presente viene ormai spontaneo. L’intensificarsi dell’attività vulcanica e sismica nell’area flegrea ha reso di grande attualità i temi legati alla percezione del rischio e di gestione dell’emergenza in caso di calamità naturali. La crescente attenzione sui fenomeni in atto nel territorio campano ha accresciuto l’esigenza di conoscere questi problemi anche nella loro dimensione storica, per comprenderne l’evoluzione nel presente e progettare il futuro.
Il professore ha chiarito che i dati forniti dagli storici, i filologi, gli storici dell’arte possono essere utili all’attività dei vulcanologi, dei sismologi, dei biologi per capire l’evoluzione di determinati fenomeni naturali nel passato e provare a prevedere, integrandoli con altri dati, come potrebbero verificarsi in futuro.
Il ruolo del team DisComPoSe, però, non si esaurisce nel fornire dati ai sismologi e ai vulcanologi, o aiutarli a interpretare le fonti, per immaginare gli scenari futuri. Il progetto guarda innanzitutto agli aspetti politici, sociali, culturali e religiosi dei disastri. Il principale obiettivo della ricerca è stato capire come le calamità siano state interpretate dalle donne e dagli uomini dell’età preindustriale, e come il loro impatto abbia influenzato l’evoluzione dei quadri culturali, delle relazioni sociali e delle strutture di potere in quelle società.
Inoltre, i disastri verificatisi nel periodo tra Rinascimento e Illuminismo hanno in genere determinato una esplosione di testimonianze, di racconti, ma anche di poesie, di dipinti e incisioni, di prediche, di relazioni scientifiche, che avevano innanzitutto lo scopo di fornire un’interpretazione della tragedia collettiva vissuta. Tale spiegazione poteva essere di tipo scientifico ma anche di tipo religioso o morale.
L’equipe di DisComPoSE lavora su queste testimonianze più o meno note, raccolte in archivi e biblioteche di mezza Europa. Lo studio di queste fonti consente di capire come le società del passato abbiano interpretato i fenomeni disastrosi, che risposte abbiano escogitato per gestire l’emergenza, mitigare i danni e per difendersi da future catastrofi.
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