Che succede quando Boiardo, Ariosto, Tasso escono dalle corti per entrare nelle locande? E’ il quesito a cui hanno cercato di rispondere i ricercatori del gruppo DiScoMpoSE assieme Marina Roggero – autrice del bellissimo libro Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna, edito da Il Mulino. La riflessione ha avuto luogo il 19 maggio durante il quarto incontro del ciclo di seminari Verba Manent, intitolato Consumi e ricezione dei testi di larga circolazione nell’Italia moderna. Il caso della letteratura cavalleresca.
Nonostante nella prima età moderna la grande maggioranza della popolazione fosse analfabeta e la circolazione della stampa fosse controllata e vista con sospetto, anche i popolani riuscivano a entrare in contatto con i libri grazie a diverse modalità di fruizione. Le storie cavalleresche, che erano narrate dai cantastorie e amate nelle corti come nelle locande, mostrano come spezzoni di opere famose riuscissero a propagarsi talvolta mescolati alle leggende popolari. Per questo motivo, la professoressa ha approfondito il caso della letteratura cavalleresca e delle sue trasformazioni presso strati diversi di lettori.
Ne è seguita una interessante discussione sulle rifunzionalizzazioni della materia cavalleresca nell’editoria popolare e sul rapporto tra i generi popolari, i contenuti popolari e i livelli di alfabetizzazione dei lettori della prima età moderna.
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